sabato 30 maggio 2009

Let's Talk About Soccer

Lo so, parlare del soccer in Italia e in italiano è un po' strano. Ma la globalizzazione è anche questo. Incredibilmente infatti, in Italia c'è una nicchia di pazzi appassionati di tutto ciò che riguarda il calcio dell'America del Nord (USA e Canada): storia, business, risultati, talenti emergenti, e così via. Ed è la bellezza della rete. Del resto nell'ottobre 2004 su Wired Magazine Chris Anderson ha coniato l'espressione coda lunga, in inglese The Long Tail, che afferma come le tante nicchie possono cumulativamente arrivare a occupare una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei maggiori bestseller o blockbuster (nel nostro caso, ad es. Premier League, Serie A, Liga, Bundesliga), se il punto vendita o il canale di distribuzione sono abbastanza grandi. E quale canale più grande della rete?

E allora eccoci qui, nicchia minuscola e folle per appassionati un po' folli. Follia che nel mio caso deriva dall'essere cresciuto nel mito di Giorgio Chinaglia. Ma essendo troppo piccolo per poterlo ammirare con la maglia della Lazio, ho dovuto continuare a pensare al suo dito alzato negli anni in cui questi indossava la maglia dei New York Cosmos della NASL (North American Soccer League).

Da allora di acqua ne pè passata sotto i ponti. La NASL è fallita nel 1984, il calcio pro è sparito dagli USA per 10 anni, fino a quando i Mondiali del 1994 sono diventati quelli col maggior successo di pubblico nella storia. Nel 1996 poi ha preso il via la MLS (Major League Soccer), cresciuta fino al boom del 2007 chiamato David Beckham, che si è andato ad aggiungere ad un'expansion continua fatta di nuove città e nuovi stadi di proprietà capaci di dare stabilità ad uno sport che in America non ne ha mai avuta.

E non dimentichiamo la Nazionale Stars & Stripes: nel 2002 gli USA sono addirittura arrivati ai quarti dei Campionati del Mondo, cui ormai partecipano ininterrottamente dal 1990. E così abbiamo iniziato a vedere i primi giocatori USA sbarcare con regolarità in Europa. Da pionieri quali John Harkes, Ermie Stewart e Paul Caligiuri, passando per Brian McBride, Claudio Reyna e Eric Wynalda, fino agli ultimi sbarchi chiamati Clint Dempsey, Freddy Adu e Jozy Altidore. E poi c'è l'ormai affermata tradizione dei portieri americani: Kasey Keller (sbarcato nella MLS quest'anno dopo quasi 20 anni in Europa), Brad Friedel e Brad Guzan (entrambi Aston Villa), Tim Howard (Everton ed ex Manchester United), Marcus Hahnemann (Reading), e altri sparsi fra Germania e paesi scandinavi. L'attentissimo David Marino-Nachison sul forum BigSoccer.com ha messo insieme una lista di ben 309 (!) Yanks Abroad (che hanno anche un sito dedicato), giocatori USA attualmente impegnati nelle prime tre divisioni dei campionati europei e del resto del mondo. Una cifra impensabile anche solo 10 anni fa.

Ma anche solo 5 anni fa, quando iniziammo a parlare di soccer su Playitusa.com (portale degli sport USA, dove contiuneremo a scrivereogni volta possibile), anche quello sembrava impensabile. Ma grazie a Beckham, e grazie al continuo impegno di tutti i ragazzi della redazione di Play.it e alle riviste Guerin Sportivo e Calcio2000 che ci hanno creduto (oltre a Sky che ha addirittura acquistato i dirititti televisivi della lega), oggi il soccer è sempre più sdoganato, avendo sì da imparare tanto tecnicamente e tatticamente, ma avendo molto da insegnare al nostro calcio dal punto di vista del business.